L’industria di quarta generazione non è solo tecnologia, è innanzitutto evoluzione delle persone. La liquidità del contesto dei mercati ha reso le tradizionali attività innovative aziendali (innovazione di prodotto e di processo) spesso non più sufficienti a garantire il successo duraturo. Leggi l’intervista del direttore Fulvio D’Alvia rilasciata a La Gazzetta di Parma link . ‘La nuova sfida e’ quella di accogliere e gestire il processo di cambiamento a tutto tondo, sia organizzativo che gestionale – spiega alla Gazzetta di Parma il direttore generale di 4.Manager, Fulvio D’Alvia – Trend che emergono anche dall’analisi del Boston Consulting Group, secondo cui le aziende che innovano l’intero modello di business hanno un vantaggio competitivo negli anni misurabile in +8,5% sugli utili nell’arco di tre anni, +6,1% su cinque anni e +2,7% su dieci anni’. ‘Se gli imprenditori sono promotori del cambiamento e compositori di una nuova visione aziendale – aggiunge D’Alvia – i manager devono esserne gli orchestratori, nonche’ i creatori di valore nelle aziende e tra le aziende, nelle filiere, nelle catene di fornitura e nelle reti di impresa. Devono essere connettori di persone e di processi, anticipare in modo creativo le tendenze del mercato e integrare trasversalmente asset e competenze, attraverso la combinazione di hard skills (competenze tecniche e specialistiche) e soft skills (quelle comportamentali), utili a rendere omogeneo il processo di cambiamento a tutti i livelli. I manager devono essere in grado di interpretare le esigenze delle imprese, soprattutto Pmi’. Le imprese italiane – sottolinea il direttore di 4.Manager – ‘sono mediamente piccole e fanno fatica a fare massa critica. Molte imprese sono sotto capitalizzate ed eccessivamente dipendenti dal debito bancario. Per superare questi limiti occorre rafforzare i modelli organizzativi, affidandosi alle giuste competenze manageriali. Solo con manager capaci sara’ possibile traghettare l’azienda verso nuovi modelli di business’.
Fonte: viaEmilianet