“Nella selezione dei manager il background familiare, i legami sociali e politici sembrano spesso avere più peso della competenza, delle capacità manageriali e dell’istruzione. Ciò tende anche a ostacolare le prestazioni aziendali a causa della mancanza di apertura ai talenti esterni e alle moderne pratiche di gestione, che porta a una minore efficienza aziendale e a una debole propensione all’innovazione”. Lo ha detto il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco nel suo intervento di saluto alla Conferenza online Banca D’Italia – Cepr – Eief su Proprietà, Governance, Management & Performance delle imprese.

Il Governatore Visco ha aperto il suo intervento di benvenuto parlando di  produttività, “la principale forza alla base della crescita economica aggregata e del miglioramento del welfare”, come si legge nel documento di Banca D’Italia. “Ci stiamo rendendo conto sempre più che l’evoluzione della produttività totale dei fattori dipende da come viene organizzata la produzione, da come viene adottata la tecnologia e da come le diverse competenze vengono combinate dinamicamente. Pertanto, il governo societario e le attività di gestione sono ingredienti chiave del processo di produzione”.

Il Governatore ha poi messo l’accento sul ruolo chiave degli imprenditori, soprattutto nelle nuove imprese, nell’introduzione di nuovi prodotti, processi e approcci organizzativi. “Tuttavia – continua il documento di Banca D’Italia – devono affrontare il difficile compito di scegliere i manager appropriati. Il pool potenzialmente limitato di dirigenti di talento può creare una mancanza di competenze manageriali, che spesso è alla base delle scarse prestazioni di imprese anche promettenti”.

“Gran parte dei divari di produttività tra le imprese sia all’interno che tra i paesi – si legge ancora nel documento – è stata recentemente attribuita alle differenze nelle pratiche di gestione. Ciò che è emerso, forse sorprendentemente, è che i loro effetti quantitativi sono paragonabili a quelli prodotti dalle differenze negli investimenti in ricerca e sviluppo, nell’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione o nel livello di istruzione e competenze dei dipendenti”.