Una marcata carenza di manager nella Piccola e medie impresa, è quanto emerge dalla indagine condotta da CONFAPI con Federmanager in cui viene evidenziato il prezioso ruolo che il manager può svolgere all’interno della media e piccola impresa italiana che si trova a competere nel mercato globale. Un ruolo che è stato sacrificato negli ultimi due anni, se pensiamo che il 72% delle piccole imprese non ha assunto figure managerial. Tuttavia si sta riscoprendo l’esigenza dei manager. Il 33,6 delle piccole imprese è infatti fermamente convinto di averne bisogno nell’immediato futuro. Un terzo prevede di rafforzare dirigenti e quadri in vista della digitalizzazione e di Industria 4.0. Ed è proprio la necessità di gestire le nuove tecnologie ad avere fatto riscoprire queste figure professionali indicate nell’indagine come  “l’innovation manager”. Sono richiesti dal 29,7% delle aziende, convinte che sia necessario accelerare i processi di digitalizzazione. Anche la domanda di manager di rete, che promuovono l’innovazione lungo la filiera, cresce(16,22%).  Figure scarsamente rappresentate nella attuale struttura delle piccole- medie imprese: solo il 3,8 % dei manager impegnati ricopre ruoli di responsabile dell’innovazione. Mentre i “temporary manager” sono spesso utilizzati nel lancio di nuovi prodotti o per districare aggrovigliati passaggi di proprietà o di generazione.

Sempre di andamento del mercato del lavoro, ma non solo di profili manageriali, si parla invece nel Rapporto Excelsior 2018 di Unioncamere e Anpal, presentato il 27 marzo a Roma. Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro si allarga anche ad altre figure: insegnanti di lingue, analisti e progettisti di software, specialisti di saldatura elettrica, agenti assicurativi, elettrotecnici. Nel 2018 cresce al 26% degli oltre 4,5 milioni di contratti di lavoro programmati dalle imprese dell’industria e dei servizi, 5 punti percentuali in più del 2017. Le maggiori difficoltà si registrano al Nord, e tra i giovani, tra gli high skill e gli opera specializzati. Le competenze digitali sono richieste per un contratto di lavoro su 2, quelle “green” in 4 su 5.