La sostenibilità è ormai diventata parte integrante della visione di molte imprese che, negli ultimi anni, hanno modificato una parte della logica aziendale a partire dai processi e dai prodotti.

Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio di 4.Manager, il passaggio all’economia circolare non può essere attuato solo all’interno dell’azienda, ma richiede la ricostruzione dell’intera rete di fornitori e collaboratori in ottica circolare, prima di coinvolgere i consumatori che dovranno sentirsi partecipi di questo cambiamento.

La vera trasformazione circolare può avvenire solo attraverso una radicale innovazione del modello di business. Per rispondere a questa sfida, Federmanager   sta avviando un nuovo programma di certificazione dedicato al profilo del “manager per la sostenibilità”. 

Secondo i dati dell’Eurobarometro, un campione significativo di cittadini europei sostiene che l’impiego efficiente delle risorse può produrre un effetto positivo: sulla qualità della vita (86%); sulla crescita economica (80%); sulle opportunità di lavoro (78%).

«La maggioranza dei cittadini europei è ormai consapevole che quello che tradizionalmente considerava un “rifiuto”, può diventare una “risorsa” – ha commentato il Presidente di 4.Manager e Federmanager Stefano Cuzzilla –. Per generare effetti positivi sulla qualità della vita, sull’economia, sull’occupazione, però, non basta una percezione positiva diffusa. Serve un cambiamento di approccio a livello di politica industriale generale e modelli di impresa innovativi, indirizzati da un management responsabile».

Il Manager per la sostenibilità e le skills richieste:

Le imprese sono chiamate nei prossimi anni a transitare verso nuovi modelli di business sostenibili. Il Manager per la sostenibilità è una figura fondamentale che nasce per trainare le imprese nella rivoluzione da un modello di business lineare a circolare.

Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio di 4.Manager, le skills richieste sono soprattutto soft: apertura mentale, adattabilità al cambiamento, lungimiranza e imprenditorialità.

«L’economia circolare richiede competenze manageriali innovative, in grado di traghettare le imprese da un modello di business lineare a uno circolare – ha concluso Cuzzilla –. È un cambiamento complesso, che richiede una formazione specifica. Parliamo di manager che sanno come ottimizzare le risorse, riconvertire i processi, riadattare la rete di fornitori e collaboratori, utilizzare la tecnologia per il miglioramento della performance aziendale. Sono figure che saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro per rendere più efficienti le nostre imprese».