A fine 2024, è entrata in vigore la direttiva europea che promuove l’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate, per garantire una maggiore rappresentanza femminile a livello decisionale negli Stati UE.
Attualmente, la presenza femminile nei CdA delle società europee è in media del 34%.
Al 30 giugno 2026, dovrà occupare il 40% dei posti non esecutivi e il 33% del totale.
Le principali misure previste dalla direttiva:
- procedure di selezione trasparenti e neutrali;
- preferenza per il candidato del sesso meno rappresentato, a parità di competenze;
- obbligo per le aziende di rendere noti i criteri di selezione, qualora un candidato non venga scelto;
- introduzione di sanzioni proporzionate per le imprese che non rispettano gli obblighi di trasparenza nella selezione e nella comunicazione.
Il 55% dei cittadini sostiene l’introduzione di misure per combattere la sottorappresentazione delle donne nelle decisioni politiche ed economiche, riconoscendo i benefici per tutta la società. Tre intervistati su quattro che hanno concordano sul fatto che anche gli uomini beneficiano della parità di genere (Eurobarometro, 2024).
“L’equilibrio di genere riguarda l’equità per tutti e devono essere garantite pari opportunità in tutti gli aspetti della vita – ha detto Hadja Lahbib, Commissaria per l’uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi – Questa direttiva rappresenta una pietra miliare significativa: le norme adottate dall’UE nel 2022 devono ora essere applicate dagli Stati membri. Queste norme libereranno lo straordinario potenziale delle donne per guidare la nostra crescita e innovazione. Farò un follow-up per garantire che questa importante legislazione venga recepita correttamente dagli Stati membri e applicata in modo diligente. Insieme, possiamo rompere il soffitto di cristallo”